Fin da bambino ho sempre sentito dire: "il friulano è un dialetto"
oppure "il friulano è una lingua" . Ora vediamo un po' di chiarire
questo dilemma. Per "dialetto" dobbiamo intendere una lingua vera
e propria, con l'unica differenza che, in una determinata nazione,
tale lingua (o dialetto) è usata da un numero limitato di persone
e cioè da una minoranza. Se in un paese si parla un solo dialetto,
automaticamente quel dialetto diventa lingua di quel paese. Fu
così che il dialetto fiorentino, diffondendosi e consolidandosi
in tutta l'Italia, s'impose su tutte le altre parlate regionali
e locali e divenne così la "lingua" della nostra nazione. Questo
per varie ragioni che, sinteticamente, tentiamo di motivare: tale
idioma era molto vicino al latino (quindi usato dai nobili di
tutta Italia); nel medioevo la Toscana era la regione più potente
d'Italia per l'industria, le arti, la politica estera e geograficamente
la più centrale; ed infine l'apporto dato dai suoi massimi artisti,
Dante, Boccaccio e Petrarca che con i loro capolavori in volgare
fiorentino, contribuirono in modo notevole al trionfo del toscano
sugli altri dialetti. Lo stesso Alessandro Manzoni (lombardo)
andò a "lavare in acqua d'Arno" il suo romanzo, I Promessi Sposi,
diventato il classico della lingua italiana. Ora però, anche l'italiano
"ci va stretto", e già si sente la necessità di una lingua "sovra
nazionale" che ci dia la possibilità di parlare, senza tanti problemi,
con tutti i popoli d'Europa e/o del mondo. Ciò per tante ragioni
che qui è superfluo stare a scrivere. Quella "sovra nazionale"
sarà la lingua della nuova nazione Europea e le altre, l'italiano,
il tedesco, il francese, l'inglese, ecc. diventeranno tutte dei
dialetti, perché parlate da una "minoranza" di persone. Ma torniamo
al nostro "friulano" lingua o dialetto che dir si voglia: 1.:
Occorre proprio insistere tanto sul farlo studiare a scuola? Finora
lo abbiamo sempre parlato in famiglia, ma non lo abbiamo mai scritto.
Quando eravamo fuori dal Friuli, abbiamo scritto alla famiglia
o alla "morosa" in dialetto friulano? Non credo. Ma poi ci sono
tante varianti di friulano. E allora quale fare studiare? Il nostro
dell'alta Val di Gorto? Quello di San Daniele o quello di Cervignano
e Aquileia? 2.: Il friulano serve? Non molto, se negli ultimi
trent'anni il 50% dei friulani non usa più il dialetto, né in
casa né sul lavoro. A chi serve? Certamente non ai nostri figli
e nipoti che hanno a che fare con l'elettronica…anche per andare
a dormire. Noi manteniamo salde le nostre radici, usi e costumi
e non dobbiamo abbandonarle: ma da qui ad insegnarlo a scuola
, usarlo nei pubblici uffici e negli atti consiliari nell'era
della globalizzazione culturale, linguistica, commerciale, ce
ne vuole… 3.: Col friulano dove si va? Non molto lontano! Il Friuli,
piccolissimo, è circondato da popoli i cui dialetti, o lingue,
non hanno alcuna affinità col friulano. A questo punto mi domando
"perché dobbiamo isolarci"!
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